Scala dei Turchi nei mesi scorsi è più volte assurta agli onori della cronaca a causa delle vicende giudiziarie di cui è al centro. Mani avide avevano tentato di farne proprietà privata e magari luna park per orde di turisti selfie-dipendenti e distratti bagnanti agostani. Fortunatamente Procura e Regione Sicilia si sono risvegliate giusto in tempo da un lungo sonno e in un soprassalto di patrio orgoglio hanno bloccato manovre che avrebbero negato a questo luogo, scolpito dal dio dei venti, la dignità che merita.
Il candore sinuoso di questa pietra deve essere protetto dal consumismo mordi-e-fuggi dei selfisti domenicali, non può essere ridotto a passeggiata per smaltirvi i postumi di pantagruelici banchetti ma restituito ad una situazione di speciale fruibilità, controllata e contingentata. Scala dei Turchi è un patrimonio di tutta la comunità: deve tornare a specchiarsi serena nel suo mare delicatamente turchese e a scrutare l’orizzonte in cerca di una vela solitaria, come ha fatto per secoli, libera.
Le immagini risalgono al 23 marzo 2019, durante un breve viaggio in Sicilia.